Page:Rolland Les origines du théâtre lyrique moderne.djvu/177

La bibliothèque libre.
Cette page n’a pas encore été corrigée

LES ESSAIS D'OPÉRA POPULAIRE EN ITALIE. 163

le style de la comédie musicale. Nous lui eu devons les premières ébauches dans quelques-unes des pièces espagnoles de Mgr Ros- pigliosi. C'est ainsi que le Dal Maie il Bene (1) de 1653, tout entier écrit dans une langue spirituelle et cavalière, propre aux gen- tilshommes qui la parlent et aux intrigues qui s'y jouent, offre les premiers exemples de scènes et de personnages vraiment co- miques (2). On sent un effort intelligent pour adapter le style

(1) Dal Maie il Bene, poesia dell' Em m0 sig. card 1 " Rospigliosi, musica delli SS" Antonio Maria Abbatini , e Marco Marazzoli (Eseguito nell' occasione délie Nozze del Principe di Palestrina con D. Olimpia Giustiniani, 1653, e più volte ripetuto alla presenza délia Regina di Svezia, 1654-1658. — Deux exemplaires manuscrits à la Bibl. Barberini; un exemplaire manuscrit du 2 e et 3 e actes, en 2 volumes superbement écrits, à la Bibl. Sainte-Cécile de Rome).

Interlocutori : D. Leonora; Marina sua serva; D. Diego; D. Fernando; Tabacco suo servitore ; D. Elvira.

(2) La comédie, comme je l'ai dit, est inspirée de Calderon. Le dialogue en est élégant, et souvent piquant. En voici, comme exemple, la scène 5 de l'acte II , entre Leonora et Marina. (Marina vient de prendre des informa- tions sur le gentilhomme inconnu dont sa maîtresse est éprise.)

Marina (à part) : S'ignora mia la mancia.

D. Leonora : Che hai fatto, Marina ?

Marina : Che ho fatto ? h5 fatto più che Carlo in Francia ; h6 caminato tutta la mattina , buscando dell' amico informatione, e facile l'han resa i contrasegni che teneva in mente; ma non consiste in ci6 l'impresa; hô tro- vata la casa , e lungamento anche hb parlato al Cavaliero istesso. Hor, chi credi che sia?

D. Leonora : Narralo homai.

Marina : Il nome è d. Fernando délia Cerda; sua prosapia già sai quanto chiara, et csso mostro doti cotante ch'io per narrarle a té non son bastanto : bizzarro, generoso, savio, gentil, galante, bravo, attento , ingegnoso; in fin trà i Cavalieri il vanto porta, e non è Iode alcuna ond'io l'honoro che per lui non sia corta : è una coppa d'oro.

D. Leonora : Ma quai discolpa addita di non haver più fatto à me ritorno ?

Marina ; L'obligé la ferita à non picciola cura , onde uscir non potè dal suo sogiorno.

D. Leonora : A non picciola cura? che tù il trovassi io sento allegrezza ch'eccede ogni misura, ma si scema in gran parte il mio contento nell' ascoltar di D. Fernando il maie, che s'in lui più che in me vivo il desio egli già mai tormento sentir non puô che non lo senta anch'io.

Marina : E s'a cotanto affetto fusse.

D. Leonora : Non dire ingrato ogn' altra cosa. Io passo questo solo, potria nel sen piagato aprir al duolo anzi alla morto il passo.

Marina : Lascia simil sospetto : egli ti porta un infinito Amoro.

D. Leonora : In che l'hai conosciuto ?

Marina : Nell' havermi in duo hore che là m'ha trattenuta con molto cor- tesie , dimandata di mille scioccherio (sottises) con affetto, con gusto e confidenza, come se trà noi fusse antica conoscenza, — o l'hô conosciuto anco à un'altra cosa.

�� �