Nuovo vocabolario siciliano-italiano/DE

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DD DI

[p. 295 modifica] Dea. V. dia.

Debbellari. v. a. Vincer in guerra: debellare. P. pass. debbellatu: debellato.

Debbellaturi. verb. m. Chi debella: debellatore –trice (Mort.).

Debbellazioni. s. f. Il debbellare: debellazione.

Debbileddu, Debbilettu. V. deboluzzu.

Debbili. V. debbuli. [p. 296 modifica]

Debbiliri. V. A. Per indebolire (Salom. da Lentini).

Debbilitamentu. s. m. L’indebolire: debilitamento.

Debbilitanti. add. Che debilita: debilitante.

Debbilitari. v. a. Far diventar debole: debilitare. || rifl. pass. Debilitarsi. P. pass. debbilitatu: debilitato.

Debbilità, Debbilitati. s. f. Debolezza, fiacchezza: debilità, debilitade, debilitate.

Debbilitazioni. s. f. Indebolimento: debilitazione.

Debbilmenti. V. debbolmenti.

Debbiltà. V. debbilità: debiltà.

Debbiluzzu. V. debboluzzu.

Debbitamenti. avv. Secondo la dirittura, meritamente: debitamente. || Convenevolmente: debitamente.

Dèbbitu. s. m. Obbligazione di pagar altrui alcuna somma: debito. || Parlandosi di matrimonio è quell’obbligazione del proprio corpo che reciprocamente traesi dagli sposi: debito. || Prov. aviri cchi ddebbiti ca nun pisa, o natari ’nta li debbiti, averne di molti: affogar ne’ debiti, o aver più debiti che la lepre. || Tutto ciò che l’uomo è obbligato fare, dovere: debito. || è megghiu debbitu vecchiu ca piccatu novu, meglio debito vecchio anzichè nuovo peccato. || add. Per dovuto: debito. || Per tiepido. || si debbiti hai, e debbiti fai, si nun fallisci mentirai, proverbio chiaro. || cu’ nun havi debbiti è riccu: chi non ha debiti è ricco. || pagari li debbiti, soddisfarli: rendere i debiti. || scancillatura nun leva debbitu, un frego fatto a caso non salda il conto: frego non cancella partita. || ogni prumissa è debbitu e si paga, dicesi quando si vuol ricordare altrui che mantenga la sua promessa: promessa è debito. || binidiciri lu debbitu, non voler esser soddisfatto del debito: perdonare il debito.

Debbituri. V. dibbituri.

Debbituzzu. V. dibbituzzu.

Dèbboli. V. dèbbuli.

Debbolizza. V. dibbulizza.

Debbolmenti. avv. Con debolezza: debolmente.

Debboluzzu. dim. di debbuli: debiletto, deboluzzo, deboluccio, debolino. || Usasi anco nel morale: snervatello, dilombato.

Debbosciamentu. V. debbosciu.

Debbosciatu. add. Chi vive in dissolutezza: dissoluto, licenzioso (Fr. débauché).

Debbosciu. s. m. Il vivere sfrenatamente, licenziosamente in diletti carnali: dissolutezza (Fr. débauche).

Dèbbuli. s. m. Debolezza, difetto, la parte men resistente: debole. || Propensione, senso, affetto, debole. || tuccatu o essiri tuccatu nta lu debbuli, cogliere o esser colto su cosa che più ci è cara: ferire o esser ferito nel vivo: vale anche promuovere un discorso sopra materia, in cui altri abbia passione, fig.: dar dove ad uno gli duole. || sapiri lu debbuli d’unu, conoscere le inclinazioni e le debolezze: saper dov’ha il baco alcuno.

Dèbbuli. add. Di poca resistenza, forza: debole. Sup. debbulissimu: debolissimo.

Decadenza. s. f. Diminuzione di grandezza, prosperità: decadenza.

Decadimentu. s. m. Il decadere: decadimento.

Decadiri. v. intr. ass. Scemar di grandezza, cominciare a venire dal prospero a cattivo stato: decadere. || Cadere da una ragione, da un diritto, perdere: decadere. P. pass. decadutu: decaduto.

Decalugu. s. m. I dieci comandamenti di Dio: decalogo.

Decanatu, Decanìa. s. m. T. eccl. Ufficio del decano: decanato.

Decantari. v. intr. Celebrare: decantare. || T. chim. Travasare leggermente i liquori sicchè la feccia non si mischi al chiarificato: decantare. P. pass. decantatu: decantato.

Decantatissimu. add. Sup. decantatissimo.

Decantazioni. s. f. T. chim. L’atto del decantare, e il liquore decantato: decantazione.

Decanu. s. m. T. eccl. Dignità ecclesiastica: decano. || Il più anziano, in diversi ordini di persone: decano.

Decapitari. v. a. Mozzar il capo: decapitare. P. pass. decapitatu: decapitato.

Decapitazioni. s. f. Il decapitare: decapitazione.

Decasìllabu. add. Dicesi de’ versi di dieci sillabe: decasillabo.

Dècatu. (Mal.) s. m. Modo, maniera, guisa. || Spago, filo per annodar il filo per la tela.

Decembri, Decèmmiru. s. T. Il dodicesimo mese dell’anno: decembre, dicembre.

Decemviri, s. m. pl. Magistrato di dieci: decemviri.

Decennali. add. Di dieci anni: decennale.

Decènniu. s. m. Lo spazio di dieci anni: decennio.

Decentementi. avv. Con decenza: decentemente.

Decenti. add. Che ha in sè decenza: decente. || Dicevole, proporzionato: decente. Sup. decentissimu: decentissimo.

Decenza. s. f. Decoro, convenienza: decenza.

Deci. Nome numerale: dieci. || Per numero indeterminato: dieci.

Decìdiri. v. a. Risolvere cosa dubbia e per lo più lite, causa: decidere. || Far una deliberazione: risolvere. E rifl.: risolversi. P. pass. decisu: deciso. || Risoluto.

Dècima, s. f. Ogni dieci l’uno: decima. || Quell’aggravio dell’un per dieci che si pagava alla chiesa: decima. || jiu pri la decima e cci appizzau lu saccu o jiu pri guadagnari e fici detta V. detta.

Decimali. add. Da decima: decimale. || s. T. arit. Frazioni che si calcolano per via del dieci: decimali.

Decimari. v. a. Metter la decima sopra i beni: decimare. || Punir i soldati colpevoli uccidendone ogni dieci uno: decimare. || Per sim. Levar parte di checchessia: decimare. P. pass. decimatu: decimato.

Decimaturi. verb. Chi o che decima: decimatore –trice.

Decimazioni. s. f. Il decimare: decimazione.

Decìmetru. s. m. La decima parte del metro: decimetro.

Decimila. Nome numerale: diecimila.

Decimottavu. Nome numerale ordinativo, dieci e otto: decimottavo.

Decimu. s. m. Ognuna delle dieci parti che forman il dieci: decimo. || Nome numerale ordinativo: dieci.

Decimunonu. Nome numerale, nove sul dieci: decimonono. [p. 297 modifica]

Decimuprimu. Nome numerale, uno sul dieci: decimoprimo.

Decimuquartu. Ordinativo comprendente quattro sul dieci: decimoquarto.

Decimuquintu. Cinque sul dieci: decimoquinto.

Decimusecunnu. Nome numerale ordinativo comprendente due sopra la decina: decimosecondo.

Decimusestu. Comprendente sei sul dieci: decimosesto.

Decimusettimu. Ordinale del sette sul dieci: decimosettimo.

Decimuterzu. Nome numerale ordinativo comprendente il tre sul dieci: decimoterzo.

Decisamenti. avv. Del tutto, totalmente. || Per certamente, risolutamente.

Decisioni. s. f. Atto della mente che recide il dubbio: decisione. || Atto della volontà che delibera, dietro un dubbio o una difficoltà: risoluzione. || Risoluzione pratica, seguita dall’atto: partito.

Decisivamenti. avv. In modo deciso: decisivamente.

Decisivu. add. Che decide: decisivo.

Decisu. add. Da decidiri: deciso. || Stabilito, determinato. || Detto d’uomo che ha preso un partito: risoluto.

Decisuri. verb. m. Colui che decide: decisore.

Declamari. v. a. Aringare, recitar in tuono alto e sostenuto: declamare. P. pres. declamanti: declamante. P. pass. declamatu: declamato.

Declamatòriu. add. Appartenente a declamazione, conveniente a chi declama: declamatorio.

Declamaturi. verb. m. Chi declama: declamatore.

Declamazioni. s. f. Il declamare: declamazione.

Declamaziunedda. s. m. Declamazioncella (D. B.).

Declinàbbili. add. Che può declinarsi: declinabile.

Declinamentu. s. m. L’atto del declinare: declinamento.

Declinari. v. intr. Abbassarsi, calare: declinare. || Venir in peggiore stato: declinare. || Scemare d’intensità o cessare affatto. || diclinari o più comunemente dicliniri o diradiri la frevi, cedere. Invecchiare: declinare. || T. gramm. Recitar i casi de’ nomi: declinare. || fig. Condiscendere, concedere. P. pass. declinatu: declinato. || Concesso.

Declinatòria. s. f. T. leg. Quelle ragioni che vengono allegate dal reo che pretende esimersi dalla giurisdizione d’un magistrato: eccezioni di declinatorie.

Declinazioni. s. f. Il declinare: declinazione. || Il recitar i casi de’ nomi: declinazione. || Detto di febbre, scemamento di gagliardia: declinazione.

Declivi. add. Che declina in giù: declivo, declive.

Decliviu. s. m. Pendio: declivio, declività.

Decollari. v. a. Tagliar il collo: decollare. || intr. Morire. P. pass. decollatu: decollato.

Decollazioni. s. f. Il decollare: decollazione.

Decompòniri. v. a. Sciogliere, ridurre una cosa ne’ suoi principî per farne l’analisi: decomporre. P. pres. decomponenti: decomponente. P. pass. decompostu: decomposto.

Decomposizioni. s. f. Il decomporre: decomposizione.

Decorari. v. a. Adornare, addobbare, e per insignire: decorare. P. pass. decoratu: decorato.

Decorazioni. s. f. Il decorare e la cosa che decora: decorazione.

Decoru. s. m. Convenienza d’onore proporzionata a ciascuno nell’esser suo: decoro.

Decorusamenti. avv. In modo decoroso: decorosamente.

Decorusu. add. Con decoro: decoroso.

Decottu. s. m. V. decozioni.

Decottu. add. Bollito: decotto. || fig. Fallito, o malsano: spiantato, cagionoso. || essiri a conza di decottu: malsano, malazzato.

Decozioni. s. f. Bevanda medicinale fatta d’erbe, frutti ecc.: decozione. || Liquore nel quale è rimasa la sostanza della cosa cottavi dentro: decozione. || Per fallimento: falligione.

Decoziunazza. s. f. pegg. Decozionaccia.

Decoziunedda. s. f. dim. Decozioncella.

Decrementu. s. m. Decrescimento, scemamento: decremento.

Decrepità. s. f. Estrema vecchiezza: decrepità.

Decrepitizza. s. f. Età decrepita: decrepitezza.

Decrèpitu. add. D’estrema vecchiezza: decrepito.

Decrescennu. T. mus. Calando: decrescendo.

Decrescenti. add. Che decresce: decrescente.

Decretali. s. f. Parte delle leggi canoniche, e si piglia pel tutto: decretali. || Decreto canonico: decretale.

Decretalista. s. m. Perito in decretali: decretalista.

Decretari. v. a. Ordinare per decreto: decretare. P. pres. decretanti: decretante. P. pass. decretatu: decretato.

Decretatu. s. m. Il decreto: decretato.

Decretazioni. s. f. Il decretare: decretazione.

Decretu. s. m. Comandamento di chi governa: decreto. || Atto della volontà di Dio: decreto.

Decrìsciri. v. a. Contrario di crescere: decrescere.

Decullista. add. Indiscreto, che vuol ficcar naso per tutto: ficchino, ser mesta. || fari lu decullista, pretendere dar leggi: far il maestro addosso.

Deculonna. s. m. Cerotto composto di più ingredienti, buono a ciccioni e simili posteme: diaquilonne.

Decumana. add. Il decimo cavallone che suol essere più grosso de’ nove precedenti: decumano flutto.

Dècuplu. s. m. Dieci volte tanto: decuplo.

Decùria. s. f. Magistrato di decurioni. || Unione di dieci persone ad un oggetto: decuria.

Decurionali. add. Di o da decurione: decurionale.

Decurionatu. s. m. Dignità di decurione, e il corpo dei decurioni: decurionato.

Decuriuni. s. m. Nome di magistrato: decurione. || Capo di dieci uomini: decurione.

Decùrriri. v. intr. Trascorrere; detto di tempo, passare: decorrere.

Decursu. add. Decorso. || Detto di pagamenti, mercedi non fatte di cui il termine sia scaduto: decorso. || s. Trascorrimento del tempo: decorso.

Decurusu. V. decorusu.

Decuttinu. s. m. Decotto leggiero: decottino.

Deda. s. m. Spezie di pino selvatico, del legno di cui si fanno varî lavori, e serve a fiaccola: teda.

Dèdera. (An.) V. edera. [p. 298 modifica]

Dèdica. s. f. Dedicazione, dedicamento: dedica.

Dedicamentu. s. m. L’atto del dedicare: dedicamento.

Dedicari. v. a. Sacrare, offerire un lavoro, un’opera a chicchessia: dedicare. || rifl. Offerirsi: dedicarsi. P. pass. dedicatu: dedicato.

Dedicatòria. s. f. Quello scritto che si mette avanti all’opera che si dedica: dedicatoria.

Dedicatoriu. add. Che appartiene a dedicazione: dedicatorio.

Dedicaturi. verb. m. Chi o che dedica: dedicatore.

Dedicazioni. s. f. Il dedicare: dedicazione. || L’annua festa che si celebra in chiesa in memoria della dedicazione: dedicazione.

Deditu. add. Tutto inclinato, dato: dedito. Sup. deditissimu: deditissimo.

Dedizioni. s. f. Arrendimento: dedizione (Mort.).

Deducìbbili. add. Che si può dedurre: deducibile.

Dedùciri. v. a. Sottrarre: dedurre, deducere. || Trarre argomento: dedurre. P. pass. deduttu: dedotto.

Deduzioni. s. f. Il dedurre: deduzione.

Defalcari. V. difalcari.

Defatti. avv. Infatti: defatto.

Deferenza. s. f. Confermazione all’altrui parere o volontà: deferenza.

Deferiri. v. intr. Confermar la propria opinione a quella d’altri per istima o altro: deferire. || Concedere: deferire. || – lu giuramentu. T. leg. Proporre che si giuri: deferir il giuramento.

Deficienti. add. Mancante: deficiente.

Deficienza. s. f. Contrario di sufficienza: deficienza.

Deficit. s. m. Latinismo anco in uso italiano, per dire: smanco (Fanf. Voc. d. u. Tosc.), mancanza, manco.

Definibbili. add. Che puossi o dèssi definire: definibile.

Definiri. v. a. Terminare, appor fine: definire, deffinire. || Dar la definizione: definire. P. pass. definitu: definito.

Definitivamenti. avv. In modo definitivo: definitivamente.

Definitivu. add. Che definisce: definitivo.

Definituri. verb. m. Che definisce: definitore.

Definizioni. s. f. Quel giro di parole che spiegano una parola: diffinizione, definizione.

Defloramentu. s. m. L’atto del deflorare: defloramento.

Deflorari. v. a. Sverginare: deflorare, disfiorare. P. pass. defloratu: deflorato.

Deflorazioni. s. f. Il deflorare: deflorazione.

Deformari. v. a. Render deforme: deformare. || rifl. pass. Deformarsi. P. pass. deformatu: deformato.

Deformazioni. s. f. Il deformare o deformarsi: deformazione.

Deformi. add. Fuor della comune e debita forma, sproporzionato: deforme. || In senso morale: sconcio. Sup. deformissimu: deformissimo.

Deformimenti. avv. In modo deforme: deformemente.

Deformissimamenti. avv. sup. Deformissimamente.

Deformità. s. f. L’esser deforme: deformità.

Defraudari. v. a. Tòrre o non dar altrui quel che gli si pertiene, e con inganno: defraudare. P. pass. defraudatu: defraudato.

Defuntu. s. m. Morto, finito di funzionare: defunto.

Deggenerari. v. a. Essere men valente, men buono de’ genitori: degenerare. || fig. Ogni tramutarsi dal bene in male, o in peggio: degenerare. P. pres. deggeneranti: degenerante. P. pass. deggeneratu: degenerato.

Deggenerazioni. s. f. Il degenerare: degenerazione.

Degnamenti. avv. Giustamente, meritamente: degnamente.

Degnàrisi. intr. pron. Mostrarsi affabile e benevolo a uno: degnarsi. || Compiacersi. P. pass. degnatu e dignatu: degnato. || Compiaciuto.

Degnazioni. s. f. Il degnarsi: degnazione.

Degnissimu. V. in dignu.

Degradamentu. s. m. L’atto del degradare: degradamento.

Degradari. v. intr. Scender di grado, di bontà: degradare. || att. Privar del grado: degradare. || rifl. pass. Abbassarsi, screditarsi: degradarsi. P. pres. degradanti: degradante. P. pass. degradatu: degradato.

Degradazioni. s. f. L’atto e lo stato del degradare: degradazione.

Deh! Interiezione: deh! Esprime varî sentimenti.

Deificari. v. a. Far dio: deificare. P. pass. deificatu: deificato.

Deificazioni. s. f. Il deificare: deificazione.

Deismu. s. m. Setta o credenza de’ deisti: Deismo.

Deista, s. m. e f. Chi ammette un Dio come creatore, ma senza ammettere la religione rivelata: deista.

Deità, Deitati. s. f. Essenza di Dio: deità, deitade, deitate. || Lo stesso che Dio: deità.

Deja! Esortazione per incitare o accelerare: via, su via, or su V. eja.

Dejettari. V. dijittari.

Dejettu. add. Avvilito, dibassato: dejetto.

Dejezioni. s. f. Abiezione: dejezione. || Abbattimento di forze: prostrazione.

Delasol. s. m. T. mus. Nell’antico solfeggio, chiave di violino in quarta riga: delasol.

Delasolrè. s. m. T. mus. Chiave di violino sotto le righe: delasolrè.

Delatura. V. purtatura.

Delaturi. s. m. Chi a prezzo spia e riferisce i fatti altrui: delatore.

Delazioni. s. f. Il riferire alle autorità i fatti altrui: delazione.

Delebbili. add. Che puossi cancellare: delebile.

Delegari. v. a. Deputar alcuno con facoltà di agire: delegare. P. pres. deleganti: delegante.

Delegatòriu. Aggiunto di rescritto, pel quale il Papa delega altrui: delegatorio.

Delegatu. add. da delegari: delegato. || judici delegatu, deputato al giudizio di alcuna causa particolare: giudice delegato. || s. Persona deputata a checchessia: delegato. || Incaricato dall’autorità a riscuotere crediti: messo esecutivo. || fig. Persona uggiosa, impronta: persona rematica ed ostica. || Funzionario di pubblica sicurezza: delegato.

Delegazioni. s. f. Commessione data: delegazione.

Delfinari. V. addelfinari.

Delfinu. s. m. T. zool. Pesce mammifero marino, carnivoro: delfino. || Era titolo del principe [p. 299 modifica]ereditario di Francia: delfino. || Uno de’ pezzi onde si giuoca alle carte: delfino. || T. mur. Riparo di fabbrica per sostegno a’ muri: muro a scarpa. A Siena un simil rinforzo dicono: gigante. || Costellazione boreale: delfino.

Delibberari. v. a. Pensare e comparare i motivi che portan alla risoluzione: deliberare. P. pres. delibberanti: deliberante. P. pass. delibberatu: deliberato.

Delibberatamenti. add. Con animo deliberato: deliberatamente.

Delibberatissimu. add. sup. Deliberatissimo.

Delibberativa. s. f. Potenza dell’anima di deliberare: deliberativa.

Delibberativu. add. Atto a deliberare: deliberativo.

Delibberazioni. s. f. Il deliberare e la cosa deliberata: deliberazione.

Delicatu. V. dilicatu.

Delineamentu. s. m. L’atto di delineare, abbozzo formato con lineamenti: delineamento.

Delineari. v. a. Rappresentar con linee: delineare. || fig. Descrivere, esporre, pignere con parole: delineare. P. pass. delineatu: delineato.

Delineaturi. verb. Chi o che delinea: delineatore.

Delinquenti. add. Che ha commesso o commette delitto: delinquente.

Delinquenza. s. f. Caduta nel delitto: delinquenza.

Delìnquiri. s. m. Commetter delitto: delinquere.

Delìquiu. s. m. Svenimento, mancanza di spirito: deliquio.

Delirari. v. intr. Esser fuori di sè, aver perduto il discorso: delirare. P. pres. deliranti e diliranti: delirante. P. pass. delirato e diliratu: delirato.

Delìriu. s. m. Il delirare: delirio. || fig. Stoltezza, cecità di mente: delirio.

Delittu. s. m. Atto che viola l’autorità d’una legge civile: delitto, e se è grave: misfatto.

Delizia. s. f. Diletto vivo, soave, tranquillo: delizia. || Per delicatezza, morbidezza di arnesi, vivande: delizia.

Deliziamentu. s. m. Il deliziarsi: deliziamento.

Deliziàrisi. v. intr. e rifl. a. Star in delizie, goder deliziosamente: deliziarsi. P. pass. deliziatu: deliziato.

Deliziedda. s. f. dim. di delizia.

Deliziusamenti. avv. Con delizia: deliziosamente.

Deliziusissimamenti. avv. sup. Deliziosissimamente.

Deliziusu. add. Pieno di delizie: delizioso. Sup. deliziusissimu: deliziosissimo.

Deltòidi. s. m. T. anat. Muscolo nell’omero, così detto dalla somiglianza col Delta: deltoide.

Delùdiri. v. a. Mancare non corrispondendo all’aspettazione, alle promesse: deludere. P. pass. delusu: deluso.

Deludituri. verb. m. Chi, o che delude: deluditore.

Delusioni. s. f. Il deludere o deludersi: delusione.

Delusòriu. avv. Atto a deludere: delusorio.

Demagoggia. s. f. Setta od arte de’ demagoghi: demagogia.

Demagogu. s. m. e add. Chi ostenta sostener i diritti del popolo per piaggiarlo e signoreggiarlo: demagogo.

Demaniali. add. Appartenente a Demanio: demaniale.

Demàniu. s. m. Patrimonio regio, e pubblico: demanio.

Demarcazioni. s. f. Linea di confine: terminazione, limite (Demarcazione non è citata dal Fanfani ed è biasimata dall’Ugolini).

Dementari. V. infuddiri: dementare (V. L).

Dementi. add. Senza mente: demente.

Demenza. s. f. L’esser senza mente, pazzo: demente.

Demeritari. v. intr. Rendersi indegno di premio, contrario di meritare: demeritare.

Demeritatu. add. Demeritato. || Detto di persona indegna, disutile, intrattabile: foràstico.

Demeritèvuli. add. Non meritevole: demeritevole (Rocca).

Demèritu. s. m. Contrario di merito, azione che merita disistima: demerito.

Democraticamenti. avv. In modo democratico: democraticamente. || Senza superbia, insolenza o affettataggine.

Democràticu. add. Appartenente a democrazia: democratico. || Affabile, umano.

Democraticuliddu. add. dim. Alquanto democratico, affabile.

Democraticuni. add. accr. Molto democratico.

Democrazia. s. f. La forma più libera di governo, in cui la sovranità risiede in tutto il popolo che la esercita per mezzo di persone meritevoli di sua fiducia e non per privilegio prepostevi: democrazia. || Il trattar affabilmente senza insolenza.

Demogràticu. V. democràticu.

Demoliri. v. a. Distruggere muri, fabbriche: demolire. P. pass. demolitu o demolutu: demolito.

Demolizioni. s. f. Il demolire: demolizione.

Demonìacu. add. Del demonio: demoniaco. || In forza di sost. indemoniato: demoniaco.

Demoniu. V. dimòniu.

Denegari. V. negari.

Denigrari. v. a. Oscurare e per lo più dicesi della fama e dell’onore: denigrare. P. pass. denigratu: denigrato.

Denigrazioni. s. f. Anneramento, infamazione: denigrazione.

Denominari. v. a. Dar il nome: denominare. || v. intr. Prender nome: denominarsi. P. pres. denominanti: denominante. P. pass. denominatu: denominato.

Denominativu. add. Che denomina: denominativo.

Denominaturi. s. m. Che denomina: denominatore –trice. || Nome delle cifre che nella frazione stan sotto: denominatore.

Denominazioni. s. f. Il denominare: denominazione.

Denotari. V. dinotari.

Densità. s. f. Astratto di denso: densità.

Densu. add. Unito e ristretto insieme perchè occupi meno spazio e più sostanza: denso. || Detto di fluidi, pesante, spesso, che non bene scorra: denso. Sup. densissimu: densissimo.

Dentàggini. s. f. T. bot. Pianta selvatica sempre verde che si mette nelle ragnaje: lentaggine. Viburnum tinus L.

Dentali. s. m. Quel legno a cui s’attacca il vòmere per arare: dentale. || Aggettivo di dente, appartenente a dente: dentale. || littra dentali, che si pronunzia co’ denti: dentale. [p. 300 modifica]

Dentatu. add. Che ha denti, o parti a foggia di denti: dentato. || Detto di strumenti che abbiano intaccature come seghe, lime ecc.: dentato.

Denti. s. m. Parte nota della bocca: dente. E più specialmente: denti incisivi. || – di primu nasciri o di nascita, uno dei primi denti che s’incominciano a mettere quando si nasce: dente lattajuolo. || – di furchetta o di pettini e sim.: rebbio. || Parte di molti strumenti che rilevan a similitudine: dente. || prov. diri ’na cosa ’ntra labbra e denti, o parrari cu la lingua ’ntra li denti, dirla a bassa voce od oscuramente: dir checchessia fra’ denti. || – di liuni. V. tarassacu. || ’nsirragghiari li denti, stringerli fortemente per ira o dolore: stringere i denti. || – di cani, sorta d’erba: dente canino. || mettiri li denti: dentare, mettere i denti. || Quell’ornamento a guisa di denti, che va sotto la cornice: dentello. || mustraricci li denti, modo prov. di chi nel mangiar alcun cibo il lascia nauseato. E vale anche far viso brusco: mostrar il viso, mostrar i denti, aver a stomaco. || ligari li denti V. ligari. || sligari li denti V. sligari. || munnarisinni li denti, rimanerne privo: toccargli la raschiatura, rimaner a denti asciutti o secchi. || ammularisi li denti, provar la brama: aguzzar i denti, ed anche mangiar bene: ugnere il grifo o il dente, far ballare i denti ecc. || essiri cu la morti a li denti, essere lì lì per morire: esser colla morte in bocca, aver la morte sulla bara. || tirari cu li denti, provar gran difficoltà: patire. Avere scarsità: stentare. || daricci cu tri denti, lo stesso che daricci cu la facci V. facci. || T. legn. denti di l’incastru: dente del calettare. || iddi arristaru felici e cuntenti, e nuavutri ccà nni munnamu li denti V. trinchi. || prov. cui si preggia di capiddi e di denti si preggia di nenti, poichè gli uni e gli altri cascano, o si fanno finti. || – di lu carrettu, piccolo risalto a squadra sullo strumento di falegname detto il cane: dente (Car. Voc. Met.). || fari ’na stritta di denti, fig. fare un grandissimo sforzo; ed anche ingozzarsela: mandarla giù. || T. magn. Dentatura della stanghetta in cui s’incastrano gl’ingegni della chiave per mandarla innanzi o indietro: gambetto (Zan. Voc. Met.). || cutulari li denti, farli cascare: cacciarli in gola. || chiddu chi fa pri li me’ denti, nun fa pri li me’ parenti, o megghiu pri li me’ denti chi pri li me’ parenti: più vicino è il dente che nessun parente. || armatu sinu a li denti, tutto armato sino ai denti. || scrusciri li denti, dal freddo: batter i denti. E anche mangiare: sbatter il dente. || mina li denti cunformi ti senti, o comu ti senti mina li denti, ogni cosa secondo proporzione: bisogna aprir la bocca secondo i bocconi. || scippari tacci cu li denti, fig. durar grandissima fatica e senza pro in una cosa.

Dèntici. s. m. T. zool. Pesce che ha la testa compressa, in pendìo e senza scaglie infino alla nuca, le mascelle eguali ed armate da denti acuti con quattro canini: dentice. Sparus dentex L.

Dentiformi. add. Che ha forma di dente: dentiforme.

Dentifriciu. add. e s. Polvere da fregar i denti: dentifricio.

Dentizioni. s. f. Il metter i denti, lo spuntar de’ denti: dentizione.

Denudari. v. a. Far nudo: denudare. P. pass. denudatu: denudato.

Denùnzia. s. f. Il denunziare, e la cosa denunziata: denunzia. || Accusa: denunzia.

Denunziari. v. a. Lo annunziar all’autorità cosa o persona, o notificare legalmente qualcosa ad altri: denunziare. P. pres. denunzianti: denunziante. P. pass. denunziatu: denunziato.

Denunziaturi. verb. m. Chi, o che denunzia: denunziatore –trice.

Denunziazionl. V. denùnzia.

Depauperari. V. impuviriri.

Depennari. v. a. Cancellare, abolire: depennare, dipennare.

Depènniri. V. dipènniri.

Depèrdiri. V. peggiorari.

Deperimentu. s. m. Peggioramento, scadimento (Fr. dèpèrissement).

Deperiri. v. intr. Deteriorare, peggiorare. (Fr. dèpèrir).

Deploràbbili. add. Degno d’esser deplorato: deplorabile. || Detto di sanità disperata da’ medici: deplorabile. Sup. deplorabbilissimu: deplorabilissimo.

Deplorabbilmenti. avv. In modo deplorabile: deplorabilmente.

Deplorari. v. intr. Compiangere, dolersi, lamentarsi di checchessia piangendo: deplorare. P. pass. deploratu: deplorato.

Deplorazioni. s. f. Il deplorare: deplorazione.

Deponenti. add. Che depone: deponente. || Aggiunto de’ verbi latini attivi o neutri che hanno la terminazione de’ passivi.

Depòniri. v. a. Por giù: deporre. || Privar uno di dignità: deporre. || Far deposizioni in giudizio: deporre. || Lasciare, rinunziare: deporre. || Detto del Sacramento V. livari. || intr. Di fluidi che da sè depuransi deponendo: far posatura.

Deportari. V. relegari.

Deportazioni. s. f. T. leg. Esilio perpetuo in luogo lontano: deportazione.

Depositari. v. a. Consegnar altrui una cosa in deposito: depositare. || met. Vomitare: rècere. P. pass. depositatu: depositato.

Depositàriu. s. m. Colui appresso il quale si deposita: depositario. || fig. Intimo, intrinseco, a parte de’ segreti: confidente.

Depòsitu. s. m. La cosa affidata altrui perch’ei la custodisca e al tempo la restituisca e ne dia conto: deposito. || L’atto del deposito e i patti stabiliti: deposito. || Sepolcro particolare: deposito.

Deposizioni. s. f. Il deporre: deposizione. || Testimonianza deposta in giudizio: deposizione. || Privazione d’uffizio: deposizione. || Materie che depongon al fondo alcuni liquidi: deposizione, posatura. || Afflusso o ammasso di umori in una parte del nostro corpo: deposizione. || Pittura che rappresenta l’atto del deporre Cristo dalla croce: deposizione, deposto di croce.

Depostu. add. Da depòniri: deposto. || s. Deposizione de’ testimoni: deposto.

Depravamentu. s. m. L’atto del depravare: depravamento. [p. 301 modifica]

Depravari. v. a. Far pravo, guastare, corrompere: depravare. P. pass. depravatu: depravato.

Depravatissimu. add. sup. Depravatissimo.

Depravaturi. verb. m. Chi o che deprava: depravatore –trice.

Depravazioni. s. f. Il depravare: depravazione.

Depredari. v. a. Predar con guasto, saccheggiare: depredare. P. pass. depredatu: depredato.

Depredaturi. verb. m. Chi o che depreda: depredatore –trice.

Depredazioni. s. f. Il depredare: depredazione.

Depressioni. s. f. Il deprimere: depressione.

Deprezziari. v. a. Perder prezzo, valore: spregiare, svilire.

Deprìmiri. v. a. Tener sotto, avvilire: deprimere. P. pass. depressu: depresso.

Deprofundi. s. m. Il salmo 129 che comincia, De profundis: deprofundi.

Depuramentu. s. m. L’atto del depurare: depuramento.

Depurari. v. a. Far puro: depurare. || rifl. Purgarsi, chiarificarsi: depurarsi. P. pres. depuranti: depurante. P. pass. depuratu: depurato.

Depurativu. add. e s. Che depura: depurativo.

Depurazioni. s. f. Il depurare: depurazione.

Deputari. v. a. Elegger alcuno a trattar qualche negozio, eseguir ordine ecc.: deputare. P. pass. deputatu: diputato.

Deputatu. s. m. Colui che è deputato: deputato. || Era ministro basso del magistrato della grascia: grascino. || Per antonomasia, que’ che ci rappresenta nel Parlamento nazionale: deputato.

Deputazioni. s. f. Il deputare, missione de’ deputati e il corpo di essi: deputazione.

Derelittu. add. Abbandonato: derelitto.

Deretanu. s. m. Il culo: deretano. || add. Per ultimo: deretano (rarissimo).

Derìdiri. v. a. Schernire, beffare: deridere.

Derisìbbili. add. Degno di derisione: derisibile.

Derisioni. s. f. Il deridere: derisione. || mèttiri in derisioni, deridere: metter in derisione.

Derisivamenti. avv. Con derisione: derisivamente.

Derisivu. add. Atto a derisione: derisivo.

Derisòriu. add. Che porta derisione: derisorio.

Derisu. add. Da derìdiri: deriso. || s. Derisione: deriso.

Derisuri. verb. m. Chi o che deride: derisore.

Deriva. Deriva: V. scarrozzu.

Derivari. v. intr. Dedurre a guisa di rivo: derivare. || Aver principio, origine: derivare. || Scaturire: derivare. T. mar. Essere il bastimento in iscaronzo (V. scarrozzu): derivare, scaronzare. P. pres. derivanti: derivante. P. pass. derivatu: derivato.

Derivativu. add. Chi deriva: derivativo.

Derivazioni. s. f. Il derivare: derivazione. || Etimologia: derivazione. || Sviamento d’umori da una parte del corpo: derivazione.

Derogàbbili. add. Da derogare: derogabile.

Derogari. v. intr. Diminuire, togliere l’autorità d’una legge ecc. dar ordine contrario ad un primo: derogare. P. pres. deroganti: derogante. P. pass. derogatu: derogato.

Derogatòriu. add. Che deroga: derogatorio.

Derogaturi. verb. m. Chi o che deroga: derogatore –trice.

Derogazioni. s. f. Il derogare: derogazione.

Derrata. s. f. Oggetto di commercio o di contratto, qualunque sia la cosa: derrata (Mort.).

Derrupari. (V. A. Scob.) V. sdirrubbari.

Derubbari e derivati. V. arrubbari.

Descrittìbbili. add. Che puossi descrivere: descrivibile.

Descrittivamenti. avv. In modo descrittivo: descrittivamente.

Descrittivu. add. Che descrive: descrittivo.

Descritturi. verb. m. Chi o che descrive: descrittore.

Descrìviri. v. a. Figurare con parole: descrivere. || Registrare, pigliar nota: descrivere. || Registrare, pigliar nota: descrivere. || Delineare, segnar con linee: descrivere. P. pres. descriventi: descrivente. P. pass. descrittu: descritto.

Descrivibbili. add. Che può descriversi: descrivibile.

Descrivituri. verb. m. Descrittore: descrivitore.

Descrizioni. s. f. Il descrivere: descrizione.

Descriziunedda. s. f. dim. di descrizioni: descrizioncella (parmi d’uso).

Descriziununa. s. f. Grande e bella descrizione.

Desèr. Francesismo che la nostra aristocrazia vorrebbe importarci, e vale, il servito delle frutte ne’ pranzi: frutte, finimento (Fr. dessert).

Desertu. add. Solitario, abbandonato: deserto, diserto. || Inculto selvatico: deserto, sterile.

Desertu. s. m. Luogo solitario, abbandonato: deserto. || prov. pridicari a lu desertu, sfiatarsi inutilmente: predicar a’ pozzi o al deserto.

Deserturi. V. diserturi.

Desiari. V. addisiari.

Desideràbbili. add. Da desiderarsi: desiderabile. Sup. desiderabbilissimu: desiderabilissimo.

Desiderabbilmenti. avv. In modo desiderabile: desiderabilmente.

Desideramentu. s. m. Desiderio: desideramento.

Desiderari. v. a. Aver voglia, desiderio: desiderare. P. pres. desideranti: desiderante. P. pass. desideratu: desiderato.

Desideratamenti. avv. In modo desideroso: desideratamente.

Desideratissimamenti. avv. sup. Desideratissimamente.

Desideratissimu. add. sup. Desideratissimo.

Desideraturi –trici –tura. verb. Chi o che desidera: desideratore –trice.

Desidèriu. s. m. Moto dell’animo che non posa finchè non consegue ciò a che lo muove l’inclinazione: desiderio. || prov. ogni desideriu veni a fini, poichè chi desidera fa tutto per avere e finalmente vi riesce, giacchè niente di umano è difficile all’uomo.

Desiderusamenti. avv. In modo desideroso: desiderosamente.

Desiderusissimamenti. avv. sup. Desiderosissimamente.

Desiderusu. add. Che desidera: desideroso. Sup. desiderusissimu: desiderosissimo.

Designari. v. a. Proporre: designare. || Elegger a un ufficio: designare. || Far conto, disporre. P. pass. designatu: designato.

Designazioni. s. f. il designare: designazione.

Desinenza. s. f. Terminazione di voci: desinenza. [p. 302 modifica]

Desìstiri. v. intr. Cessar di fare: desistere.

Desiusu e derivati. V. desiderusu.

Desolamentu. s. m. L’atto del desolare: desolamento.

Desolari. v. a. Devastare, ruinare: desolare. || Lasciar solo, senza consolazione, abbandonare: desolare. || Spogliare degli averi: impoverire, a. P. pres. desolanti: desolante.

Desolateddu. add. dim. Alquanto desolato.

Desolatu. add, Desolato. || Grandemente afflitto: desolato. Sup. desolatissimu: desolatissimo.

Desolatòriu. add. Da desolazione: desolatorio (Mort.).

Desolaturi. verb. m. Chi o che desola: desolatore –trice.

Desolazioni. s. f. Il desolare: desolazione. || Afflizione grandissima: desolazione.

Despa. V. matassaru: aspo. Così a S. Fratello. La voce potrebbe esser espa, e la d che in certi paesi sta per l, sarebbe l’articolo, unito però col nome in modo da formar una sola parola; ciò che a volte han pure in Toscana, p. e. l’apa fanno lapa una voce, e dicon poi la lapa.

Dèsputa. V. dispòtu.

Destinari. v. a. Assegnare deputare, stabilire: destinare. P. pass. destinatu: destinato.

Destinazioni. s. f. Il destinare e l’esser destinato: destinazione.

Destinu. s. m. Deità presso i Gentili, superiore agli Dei altri: destino. || Disposizione della causa prima che lascia operare alle secondarie ciò che segue secondo l’ordine prefatto: destino. || Necessità, ciò che non si può sfuggire: destino. || Luogo di esilio, confino. || essiri in attenzioni di destinu, aspettare una destinazione.

Destituiri. v. a. Deporre da un ufficio: destituire. || Abbandonare, privare: destituire. P. pass. destituitu: destituito.

Destituzioni. s. f. Privazione, rimovimento: destituzione.

Destra. V. dritta.

Destramenti. avv. In modo destro: destramente.

Destreggiari. v. intr. e intr. pron. Portarsi con avvedutezza, sagacemente, con prudenza tenendo mezzana via: destreggiare. P. pass. destreggiatu: destreggiato.

Destrissimamenti. avv. sup. Destrissimamente.

Destrizza. s. f. Agilità di membra, facilità e prontezza tanto in riguardo agli esercizi del corpo che dello intelletto: destrezza.

Destru. add. Che ha destrezza: destro. || Detto di luogo, lato, quello che è dalla parte della destra: destro. Sup. destrissimu: destrissimo.

Destrùdiri. V. distrudiri.

Desùmiri. v. a. Rilevare, prendere, comprendere: desumere. P. pass. desuntu: desunto.

Deteniri. v. a. Tenere cose proibite o per forza: detenere.

Detenturi. V. raziunali. (Mort.).

Detenutu. add. Da deteniri: detenuto. || s. Carcerato: detenuto.

Detenzioni. s. f. Il tener una persona in carcere: detenzione. || Il ritenere presso di sè cose contro la legge: detenzione.

Detèrgiri. v. a. Mondare, pulire: detergere. P. pres. detergenti: detergente (Mort.).

Deterioramentu. s. m. Peggioramento: deterioramento.

Deteriorari. v. a. Peggiorare: deteriorare. || rifl. Deteriorarsi. P. pass. deterioratu: deteriorato.

Deteriorazioni. s. f. Il deteriorare: deteriorazione.

Determinamentu. s. m. L’atto del determinare: determinamento.

Determinari. v. a. Porre i termini, stabilire: determinare. || Diffinire una idea, segnare quasi: determinare. P. pres. Determinanti: determinante. P. pass. determinatu: determinato.

Determinatamenti. avv. In modo determinato: determinatamente.

Determinatissimu. add. sup. Determinatissimo.

Determinativu. add. Che determina: determinativo.

Determinaturi. verb. m. Chi o che determina: determinatore –trice.

Determinazioni. s. f. Il determinare e la cosa determinata: determinazione.

Detestàbbili. add. Da detestarsi: detestabile. Sup. detestabbilissimu: detestabilissimo.

Detestamentu. s. m. L’atto del detestare: detestamento.

Detestandu. add. Detestabile: detestando.

Detestari. v. a. Abbominare, ma più determinatamente pensato ed espresso, è un giudizio: detestare. P. pass. detestatu: detestato.

Detestazioni. s. f. Il detestare: detestazione.

Detonazioni. s. f. T. chim. Strepito di un solido nel diventar aeriforme: detonazione.

Detràiri. v. a. Trarre da una cosa alcuna parte: detrarre, detraere, detraggere. || Nel morale, tarpare l’onore altrui: detrarre. P. pass. detrattu: detratto.

Detratturi. verb. Che detrae: detrattore –trice. || Involatore, scematore: detrattore –trice.

Detrazioni. s. f. Il detrarre: detrazione. || Scemamento, diminuzione: detrazione.

Detrimento. s. m. Danno, nocumento: detrimento.

Detrimentusu. add. Dannoso: detrimentoso.

Detronizzari. v. a. Mandar giù dal trono: cacciar dal trono, privar del trono (Detronizzare Fanf. nol registra, e Ugolini lo biasima come francesismo). P. pass. detronizzatu: cacciato dal trono.

Detta. s. f. Sorte principale del debito o credito: detta. || Per gaddetta V. || prov. va (o jiri) pri guadagnari e fa detta, proposta una cosa ne segue altra: tal crederà fregar a noi, che noi la fregheremo a lui (Tavola Ritonda); o andar per l’uova e lasciarvi la gallina, ecc. || accattari ’na detta, comperar un debito: comperar una detta. || vutari la detta a ’n’autru, girargli il debito: voltar la detta ad alcuno. || essiri chinu di detti, esser pieno di debiti superiori alle proprie forze: affogar nei debiti. || aviri cchiu detti ca capiddi: aver più debiti che la lepre.

Dettagghiari. V. dettagliari.

Dettagghiu. V. dettagliu.

Dettagliamentu. s. m. Il particolareggiare: particolareggiamento.

Dettagliari. v. a. Narrare minutamente; accennare le particolarità d’un oggetto: particolareggiare, circostanziare. (Dettagliare co’ suoi derivati son francesismi biasimati dal Fanf., dall’Ugolini, dal Cesari ecc). P. pass. dettagliatu: particolareggiato, circostanziato.

Dettagliatamenti. avv. In modo particolareggiato: particolarmente, circostanziatamente. [p. 303 modifica]

Dettagliu. s. m. Particella circostanziata, distinta: ragguaglio, circostanza, particolarità, minuzia: || in dettagliu, distintamente: circostanziatamente, in particolare, a minuto. || vinniri a dettagliu, non a pezze intere, a minuto: vender a taglio, a ritaglio, a minuto.

Dettami. s. m. Insegnamento dettato dalla coscienza, dal cuore, sentimento dell’animo: dettame.

Deturpari. v. a. Render turpe: deturpare. P. pass. deturpatu: deturpato.

Deturpaturi. verb. m. Chi o che deturpa: deturpatore.

Deturpazioni. s. f. Il deturpare: deturpazione.

Deu. V. A. (Sal. da Lentini) V. diu. più vicino al Lat. Deus.

Devastamentu. s. m. L’atto del devastare: devastamento.

Devastari. v. a. Dar il guasto, metter a soqquadro: devastare. P. pass. devastatu: devastato.

Devastaturi. verb. m. Chi o che devasta: devastatore –trice.

Devastazioni. s. f. Il devastare: devastazione.

Deveniri. v. a. Venir all’atto di checchessia (Devenire è biasimata dall’Ugolini). P. pass. devenutu: devenuto.

Deviamentu. s. m. L’atto del deviare: deviamento || fig. Svagamento: deviamento.

Deviari. v. intr. e l’usiam att.: Traviare, uscire dalla via: deviare, e per usarlo att. far deviare. || In sign. di regola, modo, ordine: deviare. P. pass. deviatu: deviato.

Deviazioni. s. f. Il deviare: deviazione.

Devolutivu. add. T. leg. Atto a devolvere: devolutivo (Mort.).

Devoluzioni. s. f. Il devolvere: devoluzione.

Devòlviri. v. a. T. leg. Far passare ad altrui un podere ecc: devolvere. || rifl. Passare che fa il diritto da uno ad altro: devolversi. P. pass. devolutu: devoluto.

Devotamenti. avv. In modo devoto: devotamente, divotamente.

Devotissimamenti. avv. sup. Devotissimamente.

Devotu. V. divotu.

Supplemento

[p. 1145 modifica] Debbitu. Prov. cu’ paga ogni picciulu debbitu acquista cchiù crediti: chi paga debito fa capitale.

Delibberari. Per libberari. Un rispetto toscano dice: dalle tue mani mi son deliberata. || Per tagliare, cavare, staccar affatto.

Denti. – di pettini: dente del pettine. || – di la rocca, le cannucce fra la conocchia. || iri ’nt’on denti, si dice quando il cibo o altro è poco rispetto al bisogno, alla fame, all’individuo. [p. 1146 modifica]