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Page:Hilaire Le Gai (Gratet-Duplessis) Un million d’énigmes, charades et logogriphes.djvu/494

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3.

Del regno di Nettun son tratto fuori,
E in mille strane foggie travagliato,
Poscia (mercè d’Apollo) i caldi ardori.
In maschio son di femina cangiato ;
Senza me non puon rè nè imperatori
Mangiar boccon che fia di gusto grato,
Che dove manca la presenza mia
Cucina non si fa che buona sia.


4.

Vado vestita di vermiglia veste,
E pria di mio marito esco dal letto.
Il qual svegliato poi, in quelle e in queste
Parti mi cerca con geloso affetto,
Et io che a fuggir via le voglie ho deste,
M’allontano ogn’ hor dal suo conspetto,
E in via son sempre quando l’Alba punge.
Et ei mi segue, e mai non mi raggiungi.


5.

Cinque bocche tengo io,
E dentro il ventre mio,
A guisa d’orso useito della tana,
Tranguggio, intasco e mangio carne umana.