Cinque bocche mi trovo, et in esse teng
Di carne umana cinque buon bocconi,
E con essi mi godo e mi trattengo,
Secondo che comporta le stagioni ;
Ho un fratello, e s’ io ’l perdo, in odio vengo
A tutti, e ognun mi getta ne i cantoni ;
Ma quando posto son nel grado mio,
Quel che l’ huom fa con man faccio ancor io.
Non sò parlar, pur le sciagure dico
Degli altri, fò sentirmi in ogni lato,
E sempre è stalo mio costume antico
Di non saper tener nulla celato ;
Et a l’amico servo et al nemico,
E in bocca a un mio fratel ch’ è disdentato
Mi ficco, e mentre del suo onor mi tingo,
Fò nero il bianco e ’l mio pensier dipingo.
Io nasco fra le selve,
Vistan fieri orsi e belve ;
Poi tratta alla cittade, in tempo poco,
Senza aver fatto error, son data ai fuoco.