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MÉMOIRES D’OUTRE-TOMBE

cuore, anzi mi comanda assolulamente di farlo. Oh ! se’l conoscete bene a fondo questo povero cuor mio, quanto, quanto mai ve ne persuadereste ! Ma per disgrazia mia pare ch’egli sia alquanto all’ oscuro per voi. Pazienza ! Ditemi almeno come state disalute, se di più non volete dire ; benchè mi abbiate promesso di scrivere a di scrivermi dolce. Io davvero che avrei voluto vedervi personalmente in questi giorni, ma non vi poteva essere alcuna via di poterlo fare ; anzi su di questo vi dirò a voce delle cose curiose. Conviene dunque che mi contenti, a forza, di vidervi in spirito. In questo modo sempre mi siete presente, sempre vi veggo, sempre vi parlo, vi dico tante, tante cose, ma tutte, tutte al vento, tutte ! Pazienza anche di questo ! gran fatto che la cosa abbia d’andare sempre in questo modo ! voglio intanto però che siate certa, certissima che l’anima mia vi ama molto più assai di quello che mai possiate credere ed imaginare. »

Madame Récamier avait secouru les prisonniers espagnols à Lyon ; une autre victime de ce pouvoir qui la frappait la mit à même d’exercer à Albano son humeur compatissante : un pêcheur, accusé d’intelligence avec les sujets du pape, avait été jugé et condamné à mort. Les habitants d’Albano supplièrent l’étrangère réfugiée chez eux d’intercéder pour ce malheureux. On la conduisit à la geôle ; elle y vit le prisonnier ; frappée du désespoir de cet homme, elle fondit en larmes. Le malheureux la supplia de venir à son secours, d’intercéder pour lui, de le sauver ; prière d’autant plus déchirante, qu’il y avait impossi-