Page:Dante - La Divine Comédie, Le Purgatoire, trad. Ratisbonne, 1865.djvu/31

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Lo bel pianeta, ch’ ad amar conforta,
Faceva tutto rider l'Oriente,
Velando i Pesci, ch’ erano in sua scorta.

lo mi volsi a man destra, e posi mente
All' altro polo, e vidi quattro stelle
Non viste mai, fuor ch’ alla prima gente.

Goder pareva ’l Ciel di lor fiammelle.
O settentrional vedovo sito,
Poichè privato se’ di mirar quelle !

Com' io dal loro sguardo fui partito,
Un poco me volgendo all' altro polo,
Là onde 'l Carro già era sparito,

Vidi presso di me un veglio solo,
Degno di tanta reverenza in vista,
Che più non dee a padre alcun figliuolo.

Lunga la barba, e di bel bianco mista
Portava a’ suoi capegli simigliante,
De’ quai cadeva al petto doppia lista.

Li raggi delle quattro luci sante
Fregiavan sì la sua faccia di lume,
Ch’ io ’l vedea come ’l sol fosse davante.

Chi siete voi, che, contra ’l cieco flume,
Fuggito avete la prigione eterna ?
Diss’ ei, movendo quell’ oneste piume.

Chi v’ ha guidati ? o chi vi fu lucerna,
Uscendo fuor della profonda notte,
Che sempre nera fa la valle inferna ?