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S. Maestà conferitomi di maestro nelle régie scuole matematiche d’vptiglieria il che certamente per esser io giovane di non ancor venti anni, wd stato da tutti reputato per una cosswa assai particolare e maravigliosa. Dico questo a V. S. perciocchè ella ha in questa mia promozione avuta buona parte per via delle coss i belle ed onorevoli lettere che si è degnata sempre di scrivermi, congiunte alla fama grandissima che qui appo di tutti ha la persona sua riguardo alle Matematiche. Ma questa lettera è ormai troppo lunga, e il volersi distendere ancora, saria un abusarsi troppo della bontà e cortesia somma di lei. Perciò faccio fine con annunciarle felicissime le prossime sante feste del Natale, e farle insieme i migliori augurii che da un servitor vero se le possano fare per il seguente prossimo anno e gli altri che verranno. Onde pregandola a conservarmi sempre la sua buona grazia resto, ecc.


LAGRANGE À ZANOTTI[1].
Turin, 17 novembre 1762[2].
Illmo sigr sigr pron. colmo,

Io son vergognoso di aver indugiato tanto a rendere a V. S. Illma le dovute grazie del favore che le è piaciuto di farmi col dono del suo dottissimo libro De viribus centralibus[3]. In colpa di ciò è stato unicamente il voler io, nel pagar questo debito a V. S. IIIma, avere insieme

  1. Francesco Maria Zanotti, philosophe et littérateur, né le 6 janvier 1692 à Bologne, où il est mort le 25 décembre 1777.
  2. Cette lettre, dont l’original est à la bibliothèque de Bologne, fut communiquée à l’Académie des Sciences de cette ville, le 16 janvier 1873 par le vice-secrétaire, M. le professeur E. Beltrami, qui en devait la connaissance à M. le professeur Teza. Elle fut insérée dans les Comptes rendus des séances de la savante Compagnie (années 1873-1874, p. 97) et a été réimprimée dans les Atti de l’Académie des Sciences de Turin, mai-juin 1874, p. 758.
  3. De viribus centralibus, quibus corpora per sectiones conicas evolvuntur, centro virium in foco manente, brevis ac facilis expositio in capita sex distributa. Opusculum eorum gratia conscriptum, qui ad Newtonianorum physicam introduci volunt. Bononiæ, 1762 (in-4o di p. 63, con 3 tavole). (E. B.)