du poëme, l’homme égaré dans la forêt à moitié chemin de la vie, combattu par les trois concupiscences que figurent la panthère, le lion et la louve, jusqu’à ce qu’il échappe en s’enfonçant dans la considération de l’éternité ; cette admirable allégorie enfin est une histoire : c’est l’histoire du poëte concevant son dessein, à l’âge de trente-cinq ans, au moment où finit une vie de désordres, où une conversion se décide. Il en faut chercher les causes.
J’en crois trouver une puissante dans le souvenir de Béatrix. Nous avons, au Purgatoire, la confession.
Dante, et quelques-uns l’ont faussement fixée à l’an 1268. En ce
cas, c’était trente-deux ans qu’il fallait compter pour aller jusqu’en
1500.
Mi ritrovai… Vuol dire l’autore che in quel tempo ch’ egli
comincio questo trattato, era peccatore, e vizioso, e era quasi in
una selva di vizi e d’ignoranza. sicchè dalla via di virtude e di
veritade errava.
Tanto è amara… Avvegnachè Dante biasimi tacitamente la sua
vita nientemeno la riprende et vitupera con grave riprensione, e
quella (?) diciase (?) uno uomo che carnalmente vive. Ce texte
est évidemment corrompu.
Io non so… Lo sonno si prende porio peccato e significa la peccatrice
vita. Del quale peccato Dante era maculato e pieno.
Da poi… Qui mostra che poich’ egli pervenne al monte, cioè
alla grazia di vera cognizione, e diletto lascio questa vaelle e vita
di miseria… quando egli pervenne al monte, cioe al conoscimento
della virtù, allora la tribulazione, e le sollecitudini e le varie possioni
procedenti da quelli peccati e difetti cessarono e si chetarono,
le quali aveva sostenute nel tempo della notte, cioè nel tempo tenebrosa
vita, quando egli erra peccatore.
Et au deuxième chant de l’Enfer Et venni a te Questa fiera
fu la lupa della quale ha parlato capitolo primo, la quale è assimigliata
ad avarizia, per la quale cagione (sic) egli lascio lo studio
della scienza che cominciato avea nel tempo della giovinezza ed
era presso a ben sapere scienza e virtù.