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Che s’orni ù appelli di virtù col nome.

Ella non più si nome Tra’ mortai, virtù pera. Sia destin della terra il voler nostro. Non è eh’ una chimera Virtute , e sol suo nome altrui si è mostro,. Su : minato ed arso Sia ’l suo tempio, ed all’ aura il cener sparso.. No : non sei una larva, un nome vano, Virtù, felicità di noi mortali ; Ne’ palagi regali, Neil’ umili capanne io veggio ancora Erta tua imago, e sacri aitar pur hai. Far si è voluto invano Un delitto del culto, onde s’onora. Tuo nume, e che non mai Il più sacro, il più bel mirò già il sole, Per dovunque egli vole Ad apportar il die. Ma i fier tiranni tuoi nell’ alta ebbrezza Delle lorofollie S’adormentar ripien già d’allegrezza ; E nel destarsi poi Mirar su lor i gran trionfi tuoi.