Page:Briquet - Ode sur les vertus civiles, 1801.pdf/19

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Perchè del tempo sì fugace e lieve L’uso, ed il prezzo a ben conoscer pure Non volgiam nostre cure ! Ne’ campi del lavor nascer sì mira La messe di quei beni, onde bramosi Noi slam. ’Non mai ci è greve Il faticar. Ei nella sorte dira Ne svia pur-, e ìpenosi Pensier, ond’ ella nostra mente ingombra J Ei ne discaccia e sgombra. Egli abbella i piaceri : ’* ’ De’ nostri di ei la catena indora , >’.. Efa meriaspri efieri. Sì , dal pigro ozio ed a se grave ognora Nasce il dolor, la nója : ; Ma del lavorfiglio è il piacer, la gioia. Che miro, o Dei ! qual tenebroso orrore D’atra notte sispande a mi d’intorno Che toglie il sole al giorno l : -.> :;.., V- v, :’• ’V Quai dai delitti uscir funerea vóce’ Sento, che di terrorfia,che ni agghiacci, E dir :’sì svi "furore Mosso da noi, di civil guerra afroce- ; ,1 Ogni opra spegna , ogni pensieh discacci

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