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Page:Bulletin de la société des sciences historiques et naturelles de la Corse, fasc. 352-354, février 1913.pdf/100

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La Consulte de Caccia

oltraggiato sia necessario lavarne la macchia nel sangue dell’ offensore. La seconda è l’impunità che l’omicidio vi ha sempre goduto. Ognun sà che l’antico Governo per una crudele indulgenza non puniva quasi mai con pena capitale i rei d’ omicido. D’ordinario si assolvevano i facoltosi, si bandivano i miserabili. Il bando però era per questi più tosto una fortuna che una disgrazia, Esiliati dall’ Isola, trovavano nella Dominante l’assilo, il soldo, e bene spesso l’avanzamento ai primi gradi della milizia, quindi assoluti per grazia si restituivano pomposi e trionfanti alia Patria : oggetto d’invidia a’ malvagi, fomento di novelle stragi a i nemici. Tolto donque in Corsica il timor del gastigo, che è quasi l’unico freno che tenga in dovere la maggior parte degl’uomini, ed aggiontovi ancora l’allettamento del premio, qual meravigla che gl’omicidii vi si rendesser frequenti ?

La terza è un errore del volgo che credea la vendetta un mal necessario in quanto ne impediva un altro più grave. Il Giudice, diceva il volgo, per interessati riguardi non eseguisce la legge che condanna l’omicida alla morte, donque in supplimento del giudice sarà necessario l’eseguisca la parte offesa per reprimer cosi la baldanza de’ malviventi, li quali non essendo ritenuti ne dall’orror della colpa, ne dal timor della pena, riempirebbero il paese di rovine e di stragi se non avessero almeno a temere il risentimento privato.

Per far argine donque all’impetuoso torrente di tanti e si luttuosi mali, sotto l’autorita e gl’ esempii non solamente della legge naturale ed evangelica, ma di quella eziamdio che hanno insegnata e seguita li stessi più saggi ed illuminati Pagani, dichiariamo in 1° luogo che il perdonare l’ingiurie non è viltà di cuore ma vera nobiltà e grandezza d’animo, per cui l’uomo aquista vera gloria ed onore ; e che per l’opposto il vendicarle è una bassezza di spirito che non sà inal-