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estime que personne ne vous refuse, et avec l’attachement que vous m’inspirez, monsieur, votre très-humble, etc.


1789. — À M. DE LA CONDAMINE.
En partant pour Versailles, mars.

Mon cher philosophe, ou juif errant, je n’ai pu encore vous remercier de la bonté que vous avez eue de m’adresser à deux grands politiques, ni en profiter. J’ai été presque aussi errant que vous, et, de plus, malade. N’avez-vous point attrapé quelque augmentation de pension à votre Académie ? Êtes-vous en train d’être payé des ministres, d’être récompensé, de vivre à Paris tranquille et heureux ?

Bonsoir ; souvenez-vous quelquefois d’un homme qui s’intéresse à vous tendrement.


1790. — À MADAME LA DUCHESSE DE MONTENERO[1].
Versaglia.

Perdoni l’Eccellenza Vostra, se le scrivo cosi di rado. Non a da rimproverarmi la mia dimenticanza, ma da compatire il cattivo stato di mia salute, che fa di me un uomo mezzo morto, e mi toglie la consolazione di più spesso prestare a Vostra Eccellenza il dovuto mio ossequio ma la pertinace e noiosa mia infermità, ed i miei continui dolori non hanno punto indeboliti i sentimenti di rispetto, di stima e del più vivo affetto che nutrirô sempre per lei. Nè il tempo, nè la lontananza potranno mai scancellare quel che il suo meritô ha impresso nel mio cuore. Il felice parto dell’ Eccellenza Vostra mi ha recato un cosi sensibil piacere, che ha fatto svanire tutti i miei affanni. Il mio animo non è ora capace di rissentire altro che la gioia di Vostra Eccellenza, quella del signor duca suo sposo, e di tutta l’illustrissima sua casa.

Vostra Eccellenza è si cortese verso di me che, nel tempo della sua gravidanza, s’è degnata dipensare a mandarmi un bel regalo di cioccolata, che il signor marchese de L’Hospital[2], già arrivato a Versaglia, mi farà pervenire da Marsiglia, fra poche settimane. Vorrei veramente prenderne alcune chicchere nel gabinetto di

  1. Cette dame était fille de la marquise du Châtelet.
  2. Paul-François de L’Hospital, né en 1697. Il revenait de l’ambassade de Naples.