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E voi profani, che giammai nel core

Del coraggio la viva e nob ilfiamma Non si desta, nh infiamma ; E voipur anche a ? di cui sguardi vani La grandezza dell’ alma ornai non pare O/i uno sterile onore ;

Ah si, lungi da me gite, o profani. Che ! vorreste ascoltare

,

E capir voi potreste i fatti egregi Della virtute , è i pregi Sacrati entro i miei versi ? Voi , che ponete tra’ racconti indegni

0 difavole aspèrsi

1 nomi, e i fatti dì memoria degni , Di cui sen va si altero,

E insuperbisce V universo intero.

Fole non son : Temistocle mirate Nel suol d’Atene, ed Aristide il giusto. Sovra del Tebro augusto Mirate il buon Camillo, e dell’ infida Cartago il domator. Essi all’ amore, Onde han V alme infiammate Perlo pub lieo ben, che ognór gli guida , Svenan dentro del core