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"r Gli affetti lor. Colà Cesare poi Perdona a tutti i suoi Nemici , e per sua bella Clemenza in terra a’ numiegual sì rende : Torna all’ Africa fella Regolo e sa qual reo destin l’attende ; , Ma non vede ei le pene , E ’l guardo ha sol della sua patria al bene.
Ma chi può opporre mai argini e sponde TAl torrente, alla piena alta de’ mali, E degli errorfatali Onde V avar a se crudo e ad altrui, E ’l prodigodator senza misura t Cercano a gara V onde Gonfiar , e i flutti sui ! Pochi veri bisogni ha la natura : Perchè mai con si ingorda avidafame E senza fin tu’brame ? .
Dagli eccessi lontana E la felicità : perchè Vormai Prodigar ? Dell’ umana Vita nel dubbio corso , ah ! perchè ormai Non isùudi’ infelice L’arte con poco di venirfelice.