Page:Ozanam - Œuvres complètes, 3e éd, tome 5.djvu/372

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ingannando il monde, e rubando le limosine de’ poveri, andate via, e non ci aprirà, efaracci stare di fuori alla neve e all’ acqua, col freddo e colla fame ; in lino alla notte ; allora se noi tanta ingiuria e tanta crudeltà e tanti commiati sosterremo pazientemente senza turbarcene e senza mormorare di lui, e penseremo umilmente e caritativamente che quel portinaio veracemente ci conosca ; che Iddio il fa partare contra a noi ; o frate Leone, scrivi che qui è perfetta letizia. E se noi perseveriamo picchiando, e egli uscirà fuori turbato, e come gaglioffi importuni ci caccerà con villanie e con gotate, dicendo : partitevi quinci, Iadroncelli vilissimi, andate allo spedale, che qui non mangerete voi, ne albergherete ; se noi questo sosterremo pazientemente, e con allegrezza e con amore ; o frate Leone, scrivi che quiviè perfetta letizia. E se noi pur costretti dalla fame e dal freddo, e dalla notte, più picchieremo e chiameremo, e pregheremo per l’ amore di Dio con grande pianto che ci apra, e mettacci pure dentro, e quegli più scandalezzato dirà : costoro sono gaglioffi importuni, io gli pagherò bene come sono degni, e uscirà fuori con uno bastone nocchieruto, e piglieraci per lo cappuccio, e gitteracci in terra, e involgeracci nella neve, e batteracci a nodo a nodo con quel bastone ; se noi tutte queste cose sosterremo pazientemente econ allegrezza, pensando le pene di Cristo benedetto, le quali dobbiamo sostenere per suo